24 marzo 2012

Che cos'è il Canto Sensibile

 

CANTO SENSIBILE

M e t t e r s i   i n   a s c o l t o  p e r   c a n t a r e


"La voce è la sintesi di ciò
che siamo in grado di accogliere."
M.L.Aucher

Il Canto Sensibile è un metodo di lavoro intuitivo e semplice sulla voce, che sostiene e accresce la consapevolezza dello strumento in tutta la sua complessa organicità e serve all'acquisizione degli strumenti necessari per l'utilizzo corretto, salutare e professionale della voce.
Il metodo si basa sul fatto che la voce è un sistema intelligente e sensibile a disposizione dell'individuo, costituito da più livelli (fisico, psichico, nervoso, osseo, sensoriale, visivo ecc.) che si compenetrano, si influenzano e si modulano a vicenda, e che il suono della voce, il fenomeno voce, è a tutti gli effetti gesto, gesto vocale, pensato, sentito e vissuto dal soggetto nello stesso modo di un gesto fisico, di un movimento del corpo, del movimento espressivo di un'emozione precisa.
Il metodo utilizza diverse tecniche che coinvolgono contemporaneamente la voce, la percezione corporea, il movimento, il respiro e tutti gli aspetti implicati nella vocalità.
Una corretta e sensibile educazione al canto ed all'ascolto può agire regolando eventuali squilibri strutturali e psicofisici favorendo un processo di graduale incontro con espressioni più autentiche e consapevoli di sé. 


A CHI SI RIVOLGE

Gli incontri ed i seminari di Canto Sensibile, sono rivolti a coloro che abbiano voglia di conoscere la propria voce, in un percorso di ricerca ed ascolto, seguendo i principi teorico/pratici del metodo di canto sensibile. Cantare  non per raggiungere il suono ideale, ma per avere consapevolezza della propria identità vocale, cercando di attivare un processo psicofisico vitale e salutare che contribuisca a ristabilire una corretta funzionalità di tutto il "sistema voce", ovvero del corpo sonoro. 
Non è necessario “saper cantare” o avere esperienze di canto, ma è indicato sia ai professionisti che usano la voce nel loro lavoro (cantanti, musicisti, insegnanti, relatori, ecc.) e sia a coloro che soffrono di disturbi funzionali della voce.


"La qualità della nostra emissione vocale 
dipende dalla nostra coscienza corporea
e dalla precisione della nostra ricerca sensoriale."
Marie Louise Aucher




PROGRAMMA INDICATIVO DI UN SEMINARIO O DI UN CICLO DI LABORATORI

Durante gli incontri si seguirà un percoro articolato indicativamente in tre fasi:

La prima fase, fase Yin, si occuperà delle condizioni necessarie per un corretto ascolto e una corretta recezione del suono della propria voce, internamente ed esternamente. Si faranno esercizi per mettere il corpo intero nella corretta condizione d'ascolto (come fanno ad esempio gli esercizi del metodo Feldenkrais); per attivare la colonna vertebrale e la sua muscolatura affinchè il corpo possa raggiungere l’eutono (la giusta tensione muscolare) ed eliminare le tensioni che impediscono alla voce di essere libera e all'ascolto corporeo di svolgere la sua funzione.

Nella seconda fase, fase Yang, verranno introdotti e sviluppati esercizi per mettere in suono le percezioni accolte nella fase recettiva precedente. Esercizi di risonanza ossea, esercizi per permettere ai cinque sensi di essere pronti per una corretta emissione vocale, sercizi che utilizzano il movimento come strumento del canto. Il lavoro procede nello svolgimento contemporaneo di diverse tecniche .

Terza fase, fase Dao, sintesi delle precedenti due che mette a fuoco l'alternanza dei due aspetti Yin e Yang e di come sia necessario saperli distinguere per unirli e riuscire ad abitare il corpo con la propria voce, attraverso lo studio dei canti popolari ed improvvisati.A questo si aggiunge l'incontro e la conoscenza delle due tipologie fondamentali di respirazione, in merito al concetto bipolare respiratorio, detto anche lunare e solare. Si faranno esercizi che mirano a rendere consapevole il nostro strumento sonoro, il corpo, dell’appartenenza ad una di queste due tipologie. Questa fase del lavoro permetterà di rafforzare ed identificarsi con il proprio respiro, facendosi sostenere da esso. Da questo presupposto la respirazione diventa così soffio, flatus, silenzio necessario all’espressione della propria autenticità sonora e vocale, in quanto orientata a coincidere con il nostro respiro vitale originario. Ci si occuperà infine dell’espressione in-nata, nata dentro, primaria, come il respiro stesso che diventa, dal luogo e dal tempo dal quale emerge, “spirito”, ovvero ex-prit, soffio, messa in suono dell’anima.

Si alterneranno momenti di canto corale e individuale.